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Giovanna Daffini 
CON TE (dedicata a Giovanna Daffini)
Giovanna Daffini nasce il 22 aprile 1914 a Villa Saviola di Motteggiana (Mn)
Chiudo gli occhi e fuori dal mio tempo,
ti vedo e mi ritrovo lì, davanti a tanta gente
e canti e canto con te,
con la tua chitarra portata sulla destra,
la mia sulla sinistra.
Come uno specchio la tua immagine prende forma,
ti sento dentro me,
ma sarà vero che ho capito il tuo mondo?
ma sarà vero, ho sentito il tuo fiato!
Qui si parla sempre di te,
la tua presenza è memoria, è ancora vita,
è ancora canto!.
Ma che meraviglia, che passione, che bellezza!
e sempre sento che....
Quando io canto, penso soltanto ad una donna che tempo fa,
con la chitarra e col violino cantava storie di povertà:
dentro le piazze, nelle osterie portavi sogni e realtà,
e ci cantavi "Donna Lombarda" per tutti noi che siamo qua.
O donna donna, nostra compagna hai preso fiato, sei qui a cantar!
faremo cose dell'altro mondo, faremo vivere la libertà.
O donna donna, donna Giovanna ,con te vicino si riproverà
a scuoter dentro i sentimenti, la sètumana si cambierà:
nelle risaie, nelle officine si sente ancora a sopelà,
son le operaie i contadini che chiedon solo la dignità!
E allora..........
Forza che è giunta l'ora, siam partigian del canto,
per conquistar la vita, per liberarci dentro:
scendiamo giù dai palchi corriamo contro il tempo
per conquistar la pace che sia per tutto il mondo!
Apro gli occhi, l'incanto è ormai svanito,
tendo le mani, cerco ancora te!
Giovanna se n'è andata portando via il violino,
ma la chitarra l'ha lasciata a me!
Giovanna se n'è andata portando via il violino,
ma la chitarra l'ha lasciata a me!.

Ascolta il brano
Con te (dedicata a Giovanna Daffini)

BOCCA AL LEON
Va là Gentil, va sensa caval, lu 'l sirca la spusa, ma per maridà,
l'è da tri dì che 'l gira ogne cà, al pica a la porta ma ghe gnent de fà.
" U anelì d'or a chi mi dirà, se in questo paese qualcuno vorrà,
conceder sorrisi, donarmi la man, al giùri de bùn l'è la verità".
Cammina cammina, con passo normal, davanti a una strada si ferma a guardar;
"di destra o di manca, quale sarà, la strada più giusta, la devo trovar"
e mentre che pensa una bestia gli appar, con occhi feroci l'è lì per mirar:
"O bestia cattiva, cosa fai qua", lui prende la spada la vuole masàr.
Ma pria di levare la sua forte man, la bestia la parla,""Ti voglio aiutar;
se scegli la destra vai in bocca al leon, se prendi a sinistra non avrai amor""
""Di vento e foreste, di buio e di sol, dovrai traversare ma sensa timòr,
fa in modo che il lume che ora ti do, ti porti conforto, ti porti l'amor;
son 7 fatiche che dovrai provar, e 30 i giorni che devi contar,
se cerchi l'amore, non farlo aspettar, il fiore più bello tu dovrai cercar""
"O lume, bel lume che schiari il cammin, che hai preso il posto dell'astro divin,
son troppi i sentieri, il mio passo non va, son stanco ma tanto, voglio riposar"
Si lascia cadere pensando all'amor, tra foglie e sudore non c'è distinzion;
un soffio leggero, lo assale dal cuor, un dolce profumo di terra e di fior.
"Son dormo o son desto, qui sento cantar, son cori di voci, un forte segnal;
m'inebria, mi prende, mi fa rotolar, in bocca al leone, io sono rivà.
La luce del lume mi apre il cammin, è certo il segnale dell'astro divin;
il campo di fiori e lì il mio destin, il fiore più bello mi sbarra il cammin.
Lo colgo con cura, non si romperà; lo guardo felice, lo sento vibrar;
una voce gentile si mette a parlar, "Son 12 mesi che mi trovo qua!
Son stata rapita da un orco crudel, che mi ha tramutata in stelo legger;
ma per farmi donna mi dovrai portar, il mese più bello per risbocciar!"
"O lume bel lume che m'hai scompagnà, per strade, sentieri, per valli e per pian;
ma quale stagione a lei piacerà, come farò per vederla sbocciar?"
""Le 4 stagioni le hai viste passar, e altre tante son pronte a 'rivar;
ricordati quale promessa tu hai fà, è quello l'arcano, non ti puoi sbagliar"".
Va la gentil, va sensa caval, lù 'l' sirca la spùsa ma per maridà,
"Andrò dal vento ma per domandar, l'aria più fina per farla svegliar,
sole gran sole la riscalderà, bocca al leone si trasformerà!"
Con gesto veloce da gran cavalier, infila sul fiore il suo anelì bell,
e quel momento incantato e fatal, si è trasformato in donna real.
"Donna gentile, donna d'amor, or che hai sul dito il mio pegno d'amor,
nessuno al mondo ci separerà, sei tu la stagione che ho voluto inventar!".
Chi cerca l'amore lo potrà trovar, se forza e coraggio saprà affrontar!
ci vuole sempre caparbietà, questa è la fiaba, che hai potuto ascoltar!!
Testo e musica di Sandra Boninelli
Fisarmonica di Giuliano Piazza
Aprile 2014

Ascolta il brano
"Bocca al leon", fiaba dedicata a Giovanna Daffini





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